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IL RESTAURO

Il progetto di restauro e risanamento conservativo è stato sostenuto dal valore storico della fabbrica, avancorpo del complesso architettonico di Villa Gattini, espressione di un’Architettura rurale, considerata un manufatto prezioso da rispettare nella sua interezza e complessità stratificata.
La sintesi del restauro architettonico è far coesistere la qualità dell’idea progettuale e la sua concretizzazione in cantiere.
Recupero della facciata
Tessitura della volta
Saggio del pavimento
Degrado della facciata

Obiettivo dell’intervento è stato quello di valorizzare e rivalutare le particolarità materiche del costruito storico, vincolato, le specificità delle tessiture delle volte e delle strutture murarie in tufo, le coperture, per far emergere l’individualità e i caratteri specifici e tutti quegli elementi che ne determinano l’autenticità.
Il Cantiere ha rappresentato un’occasione unica di conoscenza di aspetti non solo diagnostici ma anche storici, architettonici, funzionali che hanno consentito di ottenere informazioni sui materiali, sulle finiture e le diverse cromie, quale fase di traduzione pratica delle indicazioni di progetto.
La cultura materiale testimonia di un sapere costruttivo, di un livello ingegneristico dei costruttori del tempo e delle maestranze artigianali in quanto importante documentazione tecnica di un ambiente e di una comunità sociale.
Le operazioni conservative si sono concretizzate in interventi puntuali, senza alterare l’originale, al fine di contrastare e attenuare il decadimento fisico, senza stravolgere gli equilibri sia della parte artistica e decorativa sia di quella strutturale, nel rispetto della matericità e del luogo perché i manufatti architettonici non sono isolabili dalla città e dai luoghi di cui sono parte costitutiva e risorsa culturale da riconoscere come bene comune e patrimonio riconosciuto della collettività.
Il progetto di Restauro si completa con il progetto di riuso ed il conseguente adeguamento tecnologico, nei margini che la cultura conservativa impone, perché il complesso architettonico possa accogliere l’allestimento, gli arredi e i servizi per l’attuazione del progetto culturale.